Il Faro
IL FARO DI CAPO D’ANZIO
Il faro di Capo d’Anzio fu fatto costruire dal Pontefice Pio IX per migliorare i servizi di segnalazione costiera: il luogo prescelto fu lo sperone roccioso della riviera di ponente, sul quale alcuni secoli prima la famiglia dei Frangipane, Signori di quel territorio, aveva fatto costruire la torre costiera del Capo predetto, e dovrebbe risalire al periodo delle prime incursioni dei saraceni sulle coste laziali.
Ma a seguito del cattivo stato di manutenzione nel 1645 fu necessario ricostruirla completamente. La torre fu in seguito distrutta completamente nel 1813 quando una squadra di quattro navi da guerra inglesi costrinsero prima al silenzio e poi alla ritirata la guarnigione e sbarcati a terra minarono e fecero saltare in aria le torri costiere della zona , i fortini e le batterie del porto.
La costruzione del faro di Capo d’Anzio fu un triplice omaggio alla Santità di Pio IX in occasione del suo giubileo episcopale dalle tre Romane Accademie: Pontificia di Archeologia, Insigne delle Belle Arti denominata di S. Luca, Pontificia dei Lincei.
I lavori per la costruzione del faro furono iniziati nel 1860 e terminati nel 1866. Lo ricorda la seguente targa posta all’interno dell’edificio:
PIVS IX PON MAX
DEIPARAE IMMACVLATAE
PRO SALUTE NAVIGANTIVM
ANNO MDCCCLXVI
Ma il faro divenne effettivamente operativo solo nel 1870.
Oggi il faro di Capo d’Anzio è posto a 21 metri di altezza su un torrione merlato; dispone di un meccanismo di rotazione multiplo azionato da un motore elettrico che, dotato di una vite senza fine, mediante un sistema di moltiplica su due ruote dentate, fa ruotare l’ogiva intorno alla lampada alogena da 1000 watt che è invece fissa cilindrica e permette di proiettare due fasci di luce verso il mare, ciascuno di 90° gradi l’uno dall’altro. La camera ove è alloggiata l’ogiva ha due finestre aperte solo verso la porzione di costa da cui il faro deve risultare visibile.
Da allora il fascio di luce luminoso, guida notturna per i naviganti, illumina le rovine dell’antica villa di Nerone situata ai suoi piedi