Cenni Storici
Secondo lo storico Xenagora, Anzio fu fondata da Anteo, figlio di Ulisse e della Maga Circe, mentre un’altra leggenda attribuisce alla Città un altro fondatore: Ascanio, figlio di Enea; certo è che le fonti storiche hanno accertato la fondazione della Città vera e propria chiamata Antium, durante la civiltà Laziale nel 1° millennio a.C.
Occupata dai Volsci intorno all’anno 490 A.C. Divenne fiera avversaria di Roma.
Dal 338 A.C. divenne colonia Romana e sul finire dell’Età Repubblicana ( 87 A.C. ca) Anzio conobbe un periodo di vero splendore diventando il luogo di villeggiatura preferito dai ricchi patrizi di Roma: templi, circhi e palazzi abbellirono la città mentre lungo la costa si edificarono le ville dei più importanti personaggi del tempo: Marco Tullio Cicerone, Mecenate, Gaio Lucrezio e Cesare Augusto. In Età Imperiale soggiornarono ad Anzio tutti gli imperatori: Augusto, Caligola, Adriano. L’unico a edificare il porto fu Nerone, che nacque ad Anzio.
La decadenza dell’Impero Romano fu condivisa anche dalla Città che, soggetta alle invasioni ed ai saccheggi dei Barbari e dei Saraceni, fu abbandonata dalla popolazione.
Nel 1700 Papa Innocenzo XII fece costruire il porto che reca il Suo nome ed alcuni cardinali vi edificarono delle splendide residenze.
Il 22 Gennaio del 1944 le truppe Anglo-Americane sbarcavano sulle spiagge di Anzio per quella che doveva diventare una della più sanguinose campagne della Seconda Guerra Mondiale conclusasi con la liberazione di Roma.
Anzio ha origini antichissime, la presenza dell’uomo sul territorio anziate è sicuramente databile all’Età della Pietra.
Il Paleolitico ha lasciato in Anzio segni inequivocabili, reperti di selce scheggiata della lontana Età della Pietra lo testimoniano e durante il Neolitico si costituirono numerosi villaggi che prosperarono durante l’Età del Bronzo per arrivare alla Civiltà Laziale, culla di quella Latina e Romana, nei cui ambiti Anzio si sviluppò enormemente, sfruttando la sua posizione geografica ed esercitando attività marittime verso la Grecia e le sue isole, collegate alle città litoranee del Lazio da fiorenti rapporti.
Anzio, conquistata dai Volsci, è sempre stata ricordata come uno dei principali centri del territorio volsco ed iniziò una serie di aspre lotte con Roma, protrattesi con alterne vicende per quasi 200 anni.
La potenza dell’ Anzio volsca si desume dall’espansione della città ed è considerata tale per essere la sede del comandante volsco Azio Tullio, definito da Livio princeps Volsci nominis .
Con la sconfitta subita sul fiume Astura nel 338 a.C., iniziò la storia dell’Antium romana.
La vera Anzio, si può dire, nacque con Roma, o meglio col suo assoggettamento a Roma, di cui ne seguì da allora le sorti, raggiungendo con essa, sotto ogni aspetto, la sua importanza e bellezza maggiore nel periodo imperiale.
Con l’assoggettamento, infatti, Anzio iniziò la trasformazione da piccolo agglomerato militare e marittimo a centro residenziale di notevole dimensione, le costruzioni raggiunsero, verso Ponente, Tor Caldara e, verso Levante, Torre Astura.
Ciò, naturalmente, come conseguenza dello sviluppo di Roma. Anzio, infatti, durante e dopo il periodo Repubblicano, divenne il principale centro di villeggiatura delle maggiori famiglie e, in epoca imperiale, dimora degli stressi imperatori.
Lo sviluppo del centro urbano raggiunse, infatti, il suo culmine con la costruzione del palazzo imperiale, iniziato da Augusto ed ampliato, successivamente, dagli altri imperatori fino a Nerone.
La complessità e l’importanza di Anzio nel periodo imperiale è documentata soprattutto dallo sviluppo edilizio e dai numerosi templi allora presenti (Ercole, Fortunae Anziatine, Apollo, Venere, Esculapio, Nettuno); oltre a questi luoghi attinenti al culto, occorre ricordare il Teatro e le Terme, che occupavano nella città un posto di altrettanto rilievo.
Di notevole importanza per lo sviluppo anziate fu la costruzione del Porto voluto dall’Imperatore Nerone.
Il porto di forma ellittica costituì uno dei più importanti scali commerciali e marittimi dell’Impero Romano.
Ora, ponendo idealmente nei rispettivi luoghi ove furono rinvenuti e dove rimangono resti archeologici la Villa Imperiale, i Templi, il Teatro, le Terme, il Porto e tutte le abitazioni private si può avere l’idea del qualificato e notevole sviluppo urbanistico che ebbe Anzio fino alla decadenza dell’Impero Romano.
Essendo intimamente legata a Roma, Anzio ne seguì la sorte e fu, pertanto, teatro di devastazioni e di imprese piratesche.
La città venne pertanto abbandonata e parte dei suoi abitanti cercò rifugio nella vicina Nettuno.
Soltanto nel 1700, dopo la costruzione del Porto Innocenziano, Anzio riprese a vivere; infatti, alla costruzione del porto seguì la costruzione di ville principesche, che in ordine di tempo furono: Villa Albani, Villa Cesi, Villa Corsini. Parallelamente all’insediamento di tali Ville, si assisteva ad un progressivo aumento della popolazione attratta dalla possibilità di lavoro che il nuovo porto poteva offrire.
Nel 1857 Anzio riottenne la propria autonomia comunale e nel 1870 entrò a far parte del Regno d’Italia.
La rinnovata propensione della borghesia romana a villeggiare ad Anzio e la costruzione della ferrovia ampliarono sempre più lo sviluppo urbano della città come conseguenza del notevole incremento turistico.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, a seguito dello Sbarco delle truppe Anglo-Americane e della permanenza delle operazioni belliche sul nostro territorio, la città subì distruzioni tali da ridurla ad un cumulo di macerie.
Nonostante la dolorosa esperienza sopportata, la nostra gente seppe ritrovare il vigore e lo spirito per imprimere ad Anzio un nuovo sviluppo.
Il Dopoguerra vede ancora la borghesia romana in villeggiatura ad Anzio, si costruiscono nuove ville e nasce dalla selva mediterranea l’abitato dei nuovi centri residenziali in rapido sviluppo. Giornalisti, uomini politici, personaggi dello spettacolo scelgono questa località come meta per le vacanze in ville immerse nel verde a poca distanza dal mare.
Questa crescita intensa, in ogni caso, ha mantenuto intatta la struttura del centro urbano, che continua a vivere intorno al porto, alla piazza, alle riviere.
Il porto è, tuttora, l’elemento trainante dell’economia locale con le diverse attività che vi si svolgono al suo interno, legate alla pesca, alla nautica da diporto, ai collegamenti marittimi.